"I giudizi delle agenzie di rating sono il risultato dell'azione responsabile di questo governo che si traduce in credibilità per l'Italia". Ha sottolineato il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti.
Il nostro Paese esce molto bene dall’esame fatto da due delle tre principali agenzie di rating. Sia Standard and Poor’s che Fitch, che hanno espresso valutazioni lusinghiere sui nostri conti pubblici.
Tant'è che Fitch, pur mantenendo invariato il suo giudizio a BBB, ha anche migliorato il suo “outlook”, le prospettive economico finanziarie del nostro paese. S&P, invece, non ha cambiato né voto né outlook ma ha parlato di “prospettive di crescita del Pil italiano come rosee“. Secondo l’agenzia statunitense, infatti, tra il 2024 e il 2025 l’economia dell'Italia dovrebbe espandersi dell’1%.
La maggiore sfida resta l’elevato debito, che dice S&P: “Al 135% del Pil nel 2024 è fra i più alti” e si muove verso il 138% nel 2027. Questo è preoccupante perché limita la capacità del governo di effettuare investimenti a sostegno della crescita”. L’agenzia spiega, però, che sull’aumento del debito pesano principalmente aggiustamenti legati al Superbonus. Viene rilevata anche una traiettoria molto positiva di aggiustamento.
L’Italia è attesa pertanto per il raggiungimento di un saldo primario (differenza tra spese ed entrate prima del pagamento degli interessi sul debito) l’anno prossimo mentre il deficit è previsto scendere al di sotto del 3%, al 2,9%, nel 2027.
Fitch ha alza il suo l’outlook da stabile a positivo, motivando la decisione con la recente performance fiscale più solida e l’impegno nei confronti delle regole europee. “Questo è rafforzato dai segnali di una crescita potenziale più forte e in un contesto politico più stabile”, aggiunge l’agenzia di rating. L’Italia ha un “piano fiscale credibile” e una “situazione politica stabile” che, se continuerà così “sosterrà il consolidamento di bilancio. Dal nostro punto di vista, la credibilità di bilancio dell’Italia è aumentata, e il budget 2025 mette in evidenza l’impegno del governo nelle regole fiscali dell’Ue”. Fitch, prevede, pertanto, un deficit al 3,2% nel 2025 al 2,7 nell'anno successivo.
Infine sottolinea come l'Italia sia uno dei pochi paesi dell'area euro ad aver riportato il debito-pil ai livelli pre-pandemia da Covid-19.
Cosa non certamente, da poco.
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