Bruxelles entrerà in campo per difendere la pasta italiana dal super dazio imposto da Donal Trump al 107%. Dopo l’intervento della Farnesina e del ministero dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è la volta anche della Commissione europea che assicura di agire in coordinamento con il governo italiano. "Siamo in contatto con Washington e pronti a intervenire se necessario", ha dichiarato il portavoce comunitario Olof Gill.
Come riporta il Sole 24 Ore, il provvedimento americano è l’esito di un’indagine antidumping condotta dal Dipartimento del Commercio statunitense, che accusa tredici marchi italiani di aver venduto pasta sul mercato Usa a prezzi inferiori al valore reale. La misura, che prevede un dazio antidumping del 91,74% sommato al 15% già imposto la scorsa estate, potrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2026.
Il mercato americano della pasta vale per l’Italia circa 700 milioni di dollari l’anno, è secondo solo a quello della Germania.
Gli Stati Uniti importano complessivamente pasta per 1,6 miliardi di dollari, e quella italiana è venduta a prezzi più alti rispetto al mercato interno, con rincari medi del 30-50%. Il Codacons conferma che negli Usa le confezioni dei marchi più noti possono costare dai 3,5 ai 10 euro al chilo, a seconda dei canali di vendita.
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